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Il suono dei giochi

L’esperienza delle “mani in pasta”, di sentire le materie varie con le mani, è molto stimolante per i bambini. Piano piano ci si lascia a andare a sensazioni fredde, “appiccicaticce”, morbide o scivolose. E lavorando, le mani producono suoni, inaspettati, che a volte sono buffi e fanno ridere. Così le mani di Gabriele, 2 anni, che struscia la tempera blu su un pezzo di cartone forex, liscio e scivoloso, sembra richiamare le onde le mare e anche i pesci che ci stanno dentro.

é stato emozionante rappresentare anche il movimento di questo lavoro, iniziato prima con fatica, perché all’inizio a Gabriele sembrava strano sporcarsi e voleva subito andare a lavarsi le mani ma poi ci siamo lasciati andare, rievocando suoni, acqua e animali.

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Fili, laser o ragnatele

Chiharu Shiota “In Silence”, 2008
Lana nera, pianoforte bruciato

“Ci sono dei fili che cadono dal soffitto e sono attaccati al soffitto e al pavimento. Lo vedo perché ci sono dei puntini che li reggono.

C’è un tavolo e delle sedie. No , non è un tavolo perché si vede dalla forma: è un pianoforte. C’è una porta, quindi è una casa, no, non la definire una casa, una stanza. Infatti non c’è la cucina. Le sedie sono tante ma non si riescono a contare perché ci sono troppo fili e non si vede bene”.

Cosimo, 6 anni di fronte all’immagine dell’opera di Shiota.

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Solchi, sfere e ferite: avventure nella “materia prima”

Siamo andati a vedere la mostra “Materia Prima, la ceramica dell’arte contemporanea” presso il Palazzo Podestarile di Montelupo Fiorentino. Suggestiva mostra visitabile fino al 30 giugno 2016.

Leoncillo Leonardi "Tempo ferito II" 1963
Leoncillo Leonardi “Tempo ferito II” 1963 Terracotta smaltata e engobbiata

La cosa che è piaciuta di più ai miei bambini è stato il senso di mistero e magia che l’illuminazione delle sale dava, conferendo alle opere degli artisti Spagnulo, Leoncillo, Mainolfi, Cerone e Ducrot un aspetto ancora più vitale. Le forme diventano personaggi fantastici danzanti nello spazio.

Leoncillo Leonardi "Al limite della notte" 1960 Terracotta smaltata engobbiata
Leoncillo Leonardi “Al limite della notte” 1960 Terracotta smaltata engobbiata

Tra le sale più suggestive anche per un bambino molto piccolo come Gabriele di quasi due anni, è la sala dedicata a Luigi Mainolfi. Al centro le grandi “Sfere di Castellammonte” sono un’attrazione irresistibile.

Luigi Mainolfi "Sfere di Castellammonte" 2015Terracotta
Luigi Mainolfi “Sfere di Castellammonte” 2015Terracotta

Così come la terracotta appesa alla parete diventa pelle squamosa piena di occhi. Insomma passando da una sala all’altra, da un’opera all’altra, ci si sbizzarrisce a inventare storie.

Luigi Mainolfi "Chioma" 1985 Terracotta
Luigi Mainolfi “Chioma” 1985 Terracotta (part.)

Ferite, solchi, fori, rientranze e sporgenze vertiginose stimolano la gestualità a casa davanti ad un bel pezzo di creta. Cosimo, 5 anni, ha usato la tecnica dell’impronta, usando vari giochi. Uno degli effetti più particolari è quello derivato dall’impressione di soldatini e piccoli carri armati.

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Gabriele ha inferto solchi e fori con una matita, infilando anche le dita nella materia morbida.

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