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Un prato speciale per la mia mucca

Tra le cose più belle da fare nel periodo estivo è dipingere all’aperto. Così con i più piccoli ci possiamo lasciar andare maggiormente alla sperimentazione delle materie pittoriche senza troppo paura di bagnarsi o sporcare per terra. E’ molto divertente giocare a colorare barattolini di varie dimensioni contenenti acqua. Una delle cose che piace fare a Gabriele, 2 anni, è travasare l’acqua da un contenitore all’altro e strittarci dentro il colore dai tubetti di tempera in maniera da colorare il liquido.  Ecco che questi gioco ci ha portato a sperimentare alcuni effetti.

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Si prende un barattolino d’acqua e si scelgono tre colori da mettere dentro, strizzando la tempera direttamente dal tubetto e senza poi mescolare il tutto. Si prende una spugnetta e, sempre senza mescolare, la si immerge leggermente sulla superficie di acqua e colore. Doposiché su un foglio di carta ruvudo piuttosto spesso, si tampona e si ottengono effetti molto belli, di colori non amalgamati, soprattutto mentre li applichi.

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Gabriele ha scelto colori freddi come il blu e il verde e sono venute fuori sensazioni di prato o bosco (tanto che poi ha preso la sua piccola mucca e ha fatto il verso “gnam gnam”, posizionandole il muso sopra il dipinto in maniera che sembrasse mangiare l’erba).  Alla prossima avventura cromatica estiva…

In mostra con te

Giorni fa siamo andati a vedere la mostra “La tela violata” al Lu.C.C.A. Center of Contemporary Art di Lucca. Ogni sala è dedicata ad artisti che hanno rivoluzionato la concezione classica di quadro, soprattutto di “spazio del quadro”, cercando un oltre, cercando di superare la bidimensionalità.

Lucio Fontana
Lucio Fontana

Cosimo, 5 anni, si è seduto sul pavimento di ogni sala e si è messo a prendere “appunti”. In questo periodo porta sempre con sé un taccuino e una penna e ogni tanto si ferma e scrive: lettere, parole. Risponde alla domanda “che fai?” dicendo “prendo appunti mamma”. Iniziare a scrivere lo ha stimolato molto nell’attenzione verso le cose che gli stanno attorno. Ma in mostra è andato oltre: ha preso appunti disegnando dal vero e catturando con attenzione particolari e caratteristiche delle opere che gli piacevano di più. È stato fantastico vederlo disegnare, mi sembrava di tornare ai tempi dell’Accademia, quando si andava alle mostre a studiare le opere ritraendole, per cogliere aspetti di cui non ti accorgi durante un’osservazione superficiale: solo che lui ha 5 anni!

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La costruzione del linguaggio

“A volte i grandi pensano che siano scarabocchi ma io lo so che sono bei disegni” – Cosimo 5 anni al fratellino che disegna di 1 anno e mezzo.

A Gabriele, 1 anno e e 6 mesi, piace tantissimo lasciare tracce di sé nello spazio. E così quando vede un pennarello, è più forte di lui, disegna dappertutto. Quando si trova ad avere un confine definito, un foglio di carta, travalica questi confini per invadere ogni cosa attorno. I segni si fanno via via più circolari e tendono a chiudersi in una grande energia di gesti in cui letteralmente prende possesso dello spazio. Non può stare accanto al fratello Cosimo mentre disegna perché chiaramente vuole occupare anche il suo foglio con i suoi segni.

Forme chiuse prendono vita sui fogli come i suoni emessi divengono via via sempre più articolati e riportano a concetti precisi. Siamo partiti da Ehi e Oh Oh per indicare quando cade un oggetto; Gnam Gnam è una chiara richiesta di roba da mangiare; tssss significa sì, mentre no lo dice in maniera molto definita e chiara. Anche le tonalità di certe esclamazioni iniziano ad essere imitate perfettamente. Così è stato con “Daaaaaii!”. Mamma è stata la prima vera parola di Gabriele ma adesso è comparso anche “Babbo” e lo dice scandito e forte.

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Gabriele ha fatto il primo disegno dedicato a Cosimo perché poi glielo ha consegnato e Cosimo ha detto: “Mamma Gabriele ha fatto un disegno per me!”. Il disegno tra bambini di età diverse è di grande stimolo. Cosimo sorride alla libera gestualità del fratello e dall’altra parte soprattutto Gabriele, il più piccolo, è molto stimolato ad imitare movimenti. Certo c’è da mediare un po’ perché presto il piccolo tende a lanciare tutto per aria e a mettere le mani sul lavoro degli altri, naturalmente senza freni. Cosimo, 5 anni, d’altra parte sta vivendo un momento in cui il disegno è molto importante, un tesoro da proteggere e conservare. Così dopo pochi minuti di vera e propria condivisione degli spazi è bene che ognuno trovi un po’ il suo, per non incorrere a tragedie di sorta come: “Mamma Gabriele ha distrutto il mio disegno!”. E quando succede e Cosimo si mette a piangere, Gabriele va da lui lo prende e lo abbraccia ed esclama “nooooo!” come a dire non piangere. E l’avventura continua.