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Il suono dei giochi

L’esperienza delle “mani in pasta”, di sentire le materie varie con le mani, è molto stimolante per i bambini. Piano piano ci si lascia a andare a sensazioni fredde, “appiccicaticce”, morbide o scivolose. E lavorando, le mani producono suoni, inaspettati, che a volte sono buffi e fanno ridere. Così le mani di Gabriele, 2 anni, che struscia la tempera blu su un pezzo di cartone forex, liscio e scivoloso, sembra richiamare le onde le mare e anche i pesci che ci stanno dentro.

é stato emozionante rappresentare anche il movimento di questo lavoro, iniziato prima con fatica, perché all’inizio a Gabriele sembrava strano sporcarsi e voleva subito andare a lavarsi le mani ma poi ci siamo lasciati andare, rievocando suoni, acqua e animali.

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La natura: animali e piante nelle miniature di Giovannino de’ Grassi

Nel precedente articolo su Gentile da Fabriano, abbiamo iniziato un viaggio visivo all’interno delle sue opere d’arte, alla ricerca dei particolari. Quei particolari preziosissimi che ci parlano della bellezza dei mestieri, dal tessile all’oreficeria, dalla pittura alla scultura, che arricchirono quel periodo denominato “Gotico Internazionale”. Un periodo di grandi scambi, dove l’arte era sempre al centro del mercato e del quale possiamo avere un’idea visitando la bella mostra che si trova, fino al 4 novembre, agli Uffizi a Firenze, “Bagliori Dorati. Il Gotico Internazionale a Firenze 1375-1440”.

Giovannino de’ Grassi, Libro d’Ore di Giangaleazzo Visconti (1395) Tempera e oro su pergamena

Il più delle volte, le cosiddette “Arti Maggiori”, prendono le mosse dalle cosiddette “Minori” e, nel caso del “Gotico Internazionale”, così florido per le arti proprio a livello “internazionale” ed europeo, tutto prende le mosse dalla miniatura. In particolare per uno dei maggiori artisti di quella fase artistica, Gentile da Fabriano, parliamo di quella lombarda, dato che si ipotizza che la sua formazione sia avvenuta a Pavia.

E’ ad un artista che Gentile sembra legato maggiormente nell’amore verso la resa naturalistica delle sue opere: Giovannino de Grassi. Legato a lui purtroppo anche per la scarsità delle notizie che riguardano entrambi, giunte fino a noi. Anche per Giovannino infatti, artista estremamente poliedrico (fu pittore, miniatore, scultore e architetto, nonostante nei documenti d’archivio del Duomo di Milano venga sempre definito “pictor”), non abbiamo notizie relative all’anno di nascita e il primo documento finora conosciuto sul suo conto è conservato nell’Archivio della Fabbrica del Duomo di Milano, città nella quale abitava. Riguarda l’acquisto di un pennello, avvenuto il 5 maggio 1389.

Giovannino de’ Grassi (1395 ca.) Tempera e oro su pergamena – Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze

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Il “Girotondo” delle immagini nell’apprendimento di bambini da 1 a 2 anni

Henri Matisse “La Dance” 1910 olio su tela di cm 260 x 391 Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo

Martedì 29 maggio 2012

Fare giochi insieme al proprio bambino stimola il linguaggio. Vi racconto l’ultima strabiliante esperienza:

Tutto è iniziato ai giardini, posti che aiutano molto i bambiuni a socializzare e, anche quando sembra che stiano in disparte e si limitino ad osservare, stanno costruendo dentro di sè quall’impalcatura di associazioni e riflessioni alla base dell’apprendimento. Questo lo dimostra il fatto che, giorni dopo l’ “osservazione”, il bambino imita azioni o suoni visti. Nel mio caso mio figlio, di quasi 20 mesi, ha visto fare il classico “Giro Girotondo” ad una mamma con la sua bambina. La madre in questione gli ha poi proposto di farlo tutti insieme. Lì per lì, sicuramente, perché si trattava di una cosa insolita e sconosciuta, mio figlio Cosimo si è dimostrato restio e voleva limitarsi ad osservare. Due giorni dopo questo episodio però inizia a dire, con notevole frequenza durante la giornata, una parola come “TONNO”. Non capivo inizialmente a cosa si riferisse perché gli ho spesso parlato dei pesci dato che è molto interessato agli animali in genere, ma mai gli avevo parlato del “tonno” nello specifico. Solo quando gli ho proposto in casa di fare il Girotondo col padre, ecco che lui ha ridetto “TONNO”. Sono anche le nostre, come genitori, scoperte fantastiche. Tonno era “tondo”, come girotondo. Adesso quando gli propongo di farlo si illumina con un bel sorriso. A me piace associare l’esperienza quotidiana all’arte, così ho proposto a mio figlio la Danza di Matisse che mostra un coloratissimo girotondo. Lui l’ha riconosciuto immediatamente e la visione ha stimolato suoni e voglia di giocare.

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