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Suono di tamburi e pennarelli su carta

Con i disegni di Cosimo (tre anni e due mesi) c’eravamo lasciati con la “nascita di una forma”, quando cioè i segni iniziano e chiudersi per creare una figura delimitata da un contorno. Sembra che Cosimo ci abbia preso proprio gusto a chiudere i suoi segni, tanto che la forma creata, ricorrente come inizio della composizione, è sempre più grande e fa da protagonista su tutto lo spazio del foglio. All’inizio, guardando distrattamente (e in arte non si deve mai guardare distrattamente), sembravano ancora zone di colore più o meno confuse ad occupare lo spazio. Ma osservando mi sono accorta che sotto quelle campiture di colore che sembravano volare a caso, si trovano in trasparenza forme circolari precedenti.

img in trasparenzA 1Quello che allora vedevo come risultato finale altro non era se non dare il colore a quelle forme, riempendole. La meraviglia è stata ancora maggiore quando da quelle stesse forme, quasi ripetitive, nascevano vere e proprio narrazioni, come è stato per tre mele (zone nere che mostrano in trasparenza tre elementi chiusi circolari, unite da i piccioli, i “gambi” come li ha chiamati Cosimo, delle mele stesse).

tre meleE tanto per rendere più accattivante il tutto, Cosimo ha inserito nella composizione anche un “pulmino azzurro che fa bip bip”.

forma CON coloriQuesti elementi circolari si sono sempre più arricchiti via via e, invece che solo campiture di colore unito, ecco che hanno preso vita altri segni e colori all’interno di una figura sempre più grande.

tamburo rosso

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Sol Lewitt e la follia di iniziare da un quadrato

04_pianoterra_sol_lewittDomani ci sarà l’ultima proiezione del documentario sull’artista statunitense Solomon Sol Lewitt presso il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato. Un’occasione imperdibile ripetutasi anche oggi pomeriggio e ieri, sempre alle 17:00 presso l’Auditorium. Il filmato del 2012, per la prima volta visibile in Italia, è stato realizzato da Chris Teerink e, nel 2013, ha vinto il Premio per il “Miglior ritratto” al Montreal Film Festival. Si è voluto così ringraziare un artista eccezionale in occasione dei 20 anni dalla realizzazione del suo Wall Drawing #736 al Centro Pecci, che acquisì anche la Irregular Tower per il decennale del 1998, visibile nel giardino.

sol lewitt irregular towerUn documentario così emozionante e commovente permette quasi di sentire gli odori del colore, il ritmo delle superfici e viene voglia di dipingere, di immergersi nel puro gusto del fare pittura. Mio figlio Cosimo, che mi segue spesso nelle mie peregrinazioni pittoriche, mi ha detto, mentre dipingeva la sua tela sul suo personale cavalletto, che è bello usare i colori e che il suo blu sapeva di mascarpone.

Blu di Cosimo - 3 anni (Dalla serie "Quadrati luminosi") 2013 Acrilico su tela
Blu di Cosimo – 3 anni (Dalla serie “Quadrati luminosi”) 2013 Acrilico su tela

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Storie di magma, mucche e carità: le tante forme del vetroresina nell’arte contemporanea

Dal XX secolo gli artisti hanno avuto a disposizione della loro creatività un svariatissima quantità di materiali diversi. Tra questi oggi parliamo del vetroresina e di alcuni interessanti modi di espremersi con esso.

L’architetto e artista fiorentino Andrea Marini, usa materiali come il vetroresina per dar vita ad opere che sembrano in continua metamorfosi. Così la sua serie “Magma”, richiama processi di nascita e trasformazione della materia organica. Cellule che si moltiplicano all’infinito, “bozzoli, larve, spore, forme evocative di embrioni, germinazioni, proliferazioni, contaminazioni”, come descrive in una recensione sull’artista, scritta nel 2000, Elda Torres, definendo queste opere come prodotti di una “gestazione misterica”.

Andrea Marini "Magma" (2008) Alluminio, vetroresina. 130x135x43cm
Andrea Marini
“Magma” (2008) Alluminio, vetroresina. 130x135x43cm

Marini inizia negli anni 80 del XX secolo la sua carriera artistica, lavorando nel suo atelier a Calenzano. La sue è una ricerca essenzialmente formale che indaga il rapporto uomo e natura; natura e artificio; forme, inquietanti e incerte, e materia.

Il materiale vetroresina è protagonista anche di opere d’arte contemporanea divenute famosissime: si tratta delle mucche dell’artista svizzero Pascal Knapp.

Pascal Knapp “Cow Parade” Firenze, Piazzale degli Uffizi, In varie piazze fiorentine dal 25 ottobre 2005 al 20 gennaio 2006
Pascal Knapp “Cow Parade” Firenze, Piazzale degli Uffizi, In varie piazze fiorentine
dal 25 ottobre 2005 al 20 gennaio 2006

La storia di queste mucche che in breve hanno invaso tantissime città a giro per il mondo, nasce nel 1996 dal padre di Pascal, Walter Knapp, artista anch’egli. Fu lui che chiese al figlio di progettare una mucca a dimensione reali e tridimensionale da creare in fibra di vetro, per farci dipingere sopra gli artisti intervenuti alla Mostra d’arte di Zurigo del 1996. Pascal accettò l’incarico e iniziò la costruzione di un’armatura di legno, styrofoam (schiuma in polistirene estruso, un altro particolare materiale usato nell’industria), e rete metallica.

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