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Lingua dei Segni non linguaggio!!!

Quando ci si avvicina per la prima volta alla Lingua dei Segni quello che per prima cosa porta a riflettere è sul corretto utilizzo dei termini.

Spesso sentiamo dire “Linguaggio dei Segni” ma è corretto?

Parliamo di Lingua o di Linguaggio? Si tratta di “LINGUA DEI SEGNI”. Perché è una lingua?

Forse per rispondere a questa domanda occorre partire dalla differenza tra “lingua” e “linguaggio”.

Il linguaggio è quella capacità innata, universale e specifica che l’essere umano ha di comunicare e che è presente fin dalla sua nascita, essendo un essere relazionale per eccellenza. È una questione di sopravvivenza: quando nasciamo abbiamo bisogno degli altri per sopravvivere e fin da subito l’esigenza è quella di creare connessioni, sintonizzarci, passarci informazioni relative ai propri bisogni, desideri, interessi. Tutto questo lo si osserva molto bene se stiamo in contatto con un bambino preverbale. Il linguaggio è unico, identico per tutti i membri della specie (o delle specie, visto che anche gli animali hanno un linguaggio).

Quindi il linguaggio fa parte della “dotazione innata” che ogni membro della specie ha nel momento in cui viene al mondo, più o meno come siamo provvisti del fegato, naso, piedi, ecc. Allora sarebbe anche curioso chiederci dove si trova, nel nostro corpo, il linguaggio? Di quali organi si compone? Di cosa ha bisogno per funzionare?

Il linguaggio non ha una sede chiara ed unica nel nostro organismo (a differenza ad esempio dell’apparato digerente o respiratorio), ma sembra “distribuirsi” all’interno di esso (coinvolgendo, ad esempio, cervello, polmoni, cavità orale, naso (per le lingue verbali), braccia, mani, viso, busto (per lingue dei segni).

La lingua si differenzia dal linguaggio per essere un sistema concreto e storicamente determinato, costituito da un insieme di simboli relativamente arbitrari e di regole grammaticali che subiscono mutamenti nel tempo e che i membri di una comunità condividono e usano per interagire gli uni con gli altri, trasmettere le proprie idee, emozioni, sentimenti, la propria cultura tramandandola di generazione in generazione. Le lingue variano in base alle condizionamenti ambientali, sociali e culturali, proprio come avviene per il modo di vestire, per i gusti alimentari, ecc.

La comunicazione é composta da vari sottosistemi. I principali sistemi che compongono una lingua sono: il lessico, il sistema fonologico, la morfologia, la sintassi e la pragmatica. La Lingua dei Segni è una Lingua perché ha tutto questo solo che invece di usare il canale uditivo utilizza il canale Visivo-Gestuale.

Le lingue, al contrario del linguaggio, non sono congenite, ma apprendibili e anche la Lingua dei Segni si può apprendere con corsi esattamente come per tutte le altre lingue. Spesso è stata associata alla mimica o alla pantomima o ancora associata al gesticolare; in realtà, oltre a trattarsi di una lingua a tutti gli effetti, ha una ricchezza straordinaria e con La Lingua dei Segni possiamo trasmettere qualsiasi concetto, inoltre vi è la poesia in Lingua dei Segni, il Teatro…

Come abbiamo visto in questo brevissimo excursus la lingua dei segni NON è un linguaggio perché ha proprie regole grammaticali, sintattiche, morfologiche e lessicali. Si è evoluta naturalmente, come tutte le lingue e NON è universale. Vi sono tante lingue dei segni quante sono le varie comunità dei sordi nel mondo. Ciascuna comunità crea e sviluppa una sua lingua dei segni con caratteristiche peculiari, legate al gruppo di persone tra cui viene usata e ai bisogni comunicativi che deve assolvere. Perciò ogni paese al mondo ha la sua lingua ed esistono i dialetti e quindi le varianti che si possono incontrare spostandoci da una regione all’altra.