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La natura morta contemporanea: dalle bottiglie di Giorgio Morandi alle uova di Lucio Fontana

Giorgio Morandi, Natura morta, 1919Vasi, ciotole, bottiglie, caffettiere.. un mondo inanimato e allo stesso tempo vitale, statico e allo stesso momento vibrante ed in movimento. Effetti di una magia contrastante che caratterizzano le nature morte di Giorgio Morandi e che l’artista riesce a creare attraverso la raffinata qualità materica e luminosa della sua pittura ad olio. Il pittore bolognese studierà all’Accademia di Belle Arti della sua città natale e, nel corso della sua ricerca artistica, guarderà alla tradizione. Anche se il genere della natura morta, come tema a sé stante e cioè protagonista assoluto della rappresentazione, in pittura non nasce che alla fine del XVI secolo, si può semplificare citando il cesto di frutta di Caravaggio, esempi di attenzione alla realtà quotidiana e al banchetto in particolare si ha già in epoca ellenistica e romana. L’essenzialità delle forme degli oggetti presenti sui tavoli di Morandi richiamano in particolare artisti come Giotto, le cui opere mostravano un’innovativa attenzione al dato reale, alla particolarizzazione degli elementi rappresentativi. Per esempio per i suoi personaggi Giotto ricorreva all’osservazione dal vero di amici e collaboratori.

Giotto "La morte del Cavaliere di Celano" Affresco (1297-1300) Basilica Superiore di San Francesco, Assisi
Giotto “La morte del Cavaliere di Celano”  (part. Affresco) 1297-1300 Basilica Superiore di San Francesco, Assisi
Piero della Francesca Pala di Brera (part. tempera e olio su tavola) 1472  Pinacoteca di Brera, Milano
Piero della Francesca Pala di Brera (part. tempera e olio su tavola) 1472 Pinacoteca di Brera, Milano

Nelle opere di Morandi si trova anche l’essenzialità, la nitidezza lineare, l’attenzione prospettica e volumetrica di opere quattrocentesche, primo fra tutti di artisti come Piero della Francesca.

Giorgio Morandi rappresenterà quel filone poetico della natura morta contemporanea che, a differenza di alcune correnti come l’Iperrealismo statunitense degli anni Sessanta e Settanta del Novecento, indaga la realtà quotidiana e gli oggetti che ne fanno parte con grande sintetismo, nonostante l’attenzione ai valori tridimensionali e luministici della materia. E sintetismo è anche nella scelta della gamma cromatica delle composizioni: riduzione a pochi colori come già aveva iniziato a fare il pittore francese Paul Cezanne. Così, in particolare le nature morte di Morandi realizzate con la tecnica dell’incisione, in bianco e nero, scoprono la realtà attraverso linee e tratteggi sottili e vibranti.

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Da una fiaba ad un’opera d’arte: Il mare di Gustav

Oggi siamo partiti dal MARE. Vogliamo scoprire i pesci e le creature marine che vi vivono. Quanti colori e quante forme diverse! la nostra fantasia è parecchio stimolata. Anche un pittore come Gustav Klimt prese molto spesso ispirazione dal mare e dai suoi misteri ed è venuto da noi, con i suoi dipinti, a raccontarci una storia…

C’era una volta, e c’è ancora, il mare; ma non quello in superficie che si vede quando si va in vacanza e ci si nuota dentro con il salvagente colorato; quello luminoso e trasparente, fatto di acqua fresca e tanti CIAF CIAF. Quello di cui parliamo è il mare profondo, un mondo sotterraneo fatto di magia e mistero, di strane forme fluttuanti e colori mai visti. Un mondo dove vivono strane e affascinanti creature di cui non sappiamo nulla che vivono, giocano, sono felici e tristi come noi. Un giorno un artista di nome Gustav si mise la sua tuta da subacqueo per andare a scoprire questo mondo.

Chi è un subacqueo?

subacqueo Si immerse in profondità, andò giù giù e poi ancora giù, fino a trovare degli strani pesci d’argento fluttuanti come meduse, ma non proprio come le meduse…

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L’origine di una figura umana

omino cosimo asilo
Omino fatto da Cosimo all’asilo. Particolari anatomici dentro una sagoma

E se vi dicessi che tutto è iniziato da un cerchio? un grosso cerchio con un puntino riempito di colore nel mezzo.

occhio cellulaUna cellula che nuota nel suo liquido o una piccola isola deserta spersa in mezzo al mare. Da un cerchio siamo passati a due vicini, più o meno della solita grandezza: una vita che brulica e grida tutta la sua ragion d’essere. Nella raffigurazione umana da parte dei bambini, solitamente sono gli occhi i primi ad essere esplorati e disegnati all’interno di un grosso cerchio che li racchiude, la testa.
Tutto inizia però dalla stimolazione, dall’emozione e dall’osservazione, l’esperienza quotidiana. Un bambino di tre anni ha già dei precisi gusti che, se stimolati correttamente, possono dare come risultato fantastiche soluzioni creative. Una delle possibili e più efficaci stimolazioni sono quelle legate alle tecniche artistiche e ai diversi materiali tutti da esplorare. Importante risulta avere la possibilità di scegliere e di sperimentare le diverse tracce di sé stessi su un supporto attraverso l’uso di pennarelli, o di matite, o ancora di pastelli rispetto a tempere o creta. I bambini sceglieranno autonomamente, attraverso la loro esperienza diretta il medium che più, in quel momento, li rappresenta.
A Cosimo, tre anni e cinque mesi, in questo periodo piace molto lavorare con i pennarelli, quelli con la punta grossa sono i migliori soprattutto in questa fase dove il colore è un elemento di primaria importanza. Sta imparando infatti a riconoscerli, a giocare con le diverse tonalità. In questo periodo è anche importante la sperimentazione dei limiti di una figura: il bambino è sempre più attento nel capire che per colorare una figura bisogna stare nei suoi contorni. Questa fase è estremamente importante per la crescita motoria, perché si inizia a controllare il movimento della propria mano e questa porta a sua volta ad autoaffermarsi nel mondo, a conoscere le proprie possibilità.
La prima figura umana tracciata da Cosimo, quindi una testa/corpo con braccia e gambe è stata innescata dai suoi gusti televisivi. Ebbene non solo la natura che circonda il bambino ma anche la televisione può essere un efficace mezzo di ispirazione, naturalmente se usata bene e cioè non per spegnere il cervello stando tutto il giorno davanti ad essa, ma come un qualsiasi strumento di stimolazione visiva. Si è trattato per Cosimo di quello che era, fino a pochi giorni fa, il suo cartone preferito, Peter Pan. Questa sua passione ha prodotto l’esigenza innata di prendere possesso dell’immagine del personaggio amato ed eccolo, non a caso tracciato in verde con il suo cappellino di foglie.

peter particolare

 

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