Il corso di Arteterapia che ho condotto presso AISM Associazione Italiana Sclerosi Multipla di Prato è un percorso espressivo e relazionale che parte dalle persone e da quello che esse portano all’interno dello spazio creativo.

A volte è complesso far capire cos’è un percorso di Arteterapia, a cosa serve e in cosa consiste. Spesso si tende ad associare l’arte con il disegno, negli adulti in particolare, con la frustrazione legata a ricordi della scuola, in cui un disegno era un compito che solo chi seguiva attentamente regole precostituite di precisione e rispetto di determinate aspettative, riusciva a svolgere. Liliana, una partecipate al corso, ci raccontava di un corso artistico di disegno che aveva fatto in passato, nel quale fin dai primi incontri, le dettero precise indicazioni su quello che doveva fare, “come a scuola”: “Fai questo… prova a fare questo…. Il primo giorno mi dissero di fare il mio autoritratto… mi venne da ridere. Non hai la proprietà né degli strumenti, né delle tue possibilità nei confronti degli strumenti. Invece in questo percorso partire dal colore, dalla percezione dei propri sensi, del movimento del proprio corpo, dalle tecniche, dai materiali…penso che questo sia davvero interessante, cioè proprio il provare, lo sperimentare e sperimentarsi, anche se poi viene quel che viene… Guardo il mio cipresso ed è un po’… così… ma dentro ci sono io”.
Tutto questo racchiude l’obiettivo di un percorso di Arteterapia in cui si valorizza quello che c’è, nel qui e ora, e da lì si parte. Da lì si scoprono i materiali espressivi, si ascoltano e attraverso il loro ascolto, si ascolta noi stessi, ci si da il tempo, ci si da possibilità. Il tesoro è proprio quello che ognuno porta, quello che c’è già, che è completamente diverso l’uno dall’altro, e scoprendolo, e facendolo emergere, si scopre la nostra unicità, il proprio stile, il proprio personale modo di raccontare qualcosa di sé.

Il Laboratorio di Attività Espressive è uno spazio di sperimentazione, libera e poetica, uno spazio di nutrimento, come un giardino, in cui si semina e si aspetta, e ci si prende cura gli uni degli altri, e con pazienza verso di sé ci si scopre in un processo di fioritura impensato e meraviglioso.
Sono grata di poter essere un’eterna esploratrice insieme alle persone che con me si mettono in gioco e decidono di regalarsi del tempo prezioso, del tempo per sé, del tempo per noi.
Il titolo del Laboratorio di quest’anno ha racchiuso questo lasciare andare libero e fuori dagli schemi che si innesca durante il processo artistico. “A sentimento” è stata la risposta che, dopo i primi incontri, G.T. ha dato alla riflessione su come muovere il colore nello spazio compositivo. Lavorare con l’arte “a sentimento” è dare valore alle proprie emozioni, accogliere quello che è il nostro mondo interiore, svelarlo, coccolarlo, immaginarlo, condividerlo e poi… custodirlo.
Quest’anno, oltre alla mostra delle opere, frutto della ricerca artistica di ogni partecipante, è stata realizzata anche un’opera d’arte tessile collettiva dal titolo:“Mi prendo cura dei miei colori”, realizzata cucendo i pensieri, le riflessioni, i ricordi e i colori di tutti coloro che hanno vissuto il percorso.